Tag: Cese

  • “Alla fonte”. Pozzi, fontane e fontanili

    “Alla fonte”. Pozzi, fontane e fontanili

    [Storia delle Cese n.86] da Osvaldo Cipollone A Cese l’acqua è sempre stata insufficiente per le esigenze igieniche ed alimentari delle persone e degli animali. In passato la si doveva attingere e “carià” (trasportare) dalle poche fontane sparse per il paese, presso  le quali avvenivano spesso storie di litigi e d’amore. Le ragazze che vi…

  • “Il paese è tunno tunno e ‘nnaméso ci sta un forno”

    “Il paese è tunno tunno e ‘nnaméso ci sta un forno”

    [Storia delle Cese n.85] da Osvaldo e Roberto Cipollone La struttura “urbanistica” di Cese si è ovviamente modificata nel tempo e la conformazione che vediamo attualmente è frutto non solo della ricostruzione post-terremoto, ma anche delle trasformazioni intervenute a livello architettonico, normativo, economico e socio-demografico. Dall’elenco delle costruzioni presenti nel XIX secolo emerge una visione…

  • 1876. Quando il tetto della chiesa crollò per la neve

    1876. Quando il tetto della chiesa crollò per la neve

    [Storia delle Cese n.84] di Roberto Cipollone Come noto, l’antica chiesa di Cese ha subito nel tempo numerose ristrutturazioni, alcune delle quali resesi necessarie in seguito ad eventi naturali. L’ultimo intervento di cui si ha notizia certa prima del devastante terremoto del 1915 risale all’anno 1876 ed è testimoniato da una lettera che il parroco…

  • La domenica dopo il matrimonio… rresci’ sposa

    La domenica dopo il matrimonio… rresci’ sposa

    [Storia delle Cese n.83] da Osvaldo Cipollone Durante la settimana successiva al matrimonio la sposa non si faceva vedere in pubblico; per almeno sette giorni, in pratica, non oltrepassava l’uscio di casa e se aveva bisogno di qualcosa doveva attendere la visita della madre, di una zia o di una sorella. Chi, ad esempio, si…

  • La nevicata del ’56… alle Cese

    La nevicata del ’56… alle Cese

    [Storia delle Cese n.82] da Osvaldo Cipollone e Giovan Battista Pitoni A cavallo dei mesi di gennaio e febbraio del 1956 avveniva un evento atmosferico straordinario, e sono ancora in molti ad averne impressi nella mente i ricordi e le immagini. La famosa “nevicata del ‘56” venne provocata da una rara perturbazione di aria gelida,…

  • Sant’Antonio Abate e San Sebastiano, culti e storie diverse

    Sant’Antonio Abate e San Sebastiano, culti e storie diverse

    [Storia delle Cese n.81] di Roberto e Osvaldo Cipollone Il freddo mese di gennaio ospita, lontano ma non troppo dall’Epifania, le ricorrenze dedicate a due Santi che nella devozione locale hanno ruoli molto differenti, ma detengono una propria particolare rilevanza. Una rima popolare ancora in vita, d’altra parte, recita “Dice Pasqua Bbbufanìa: Tutte le fésti…

  • Le pietre che hanno ricostruito

    Le pietre che hanno ricostruito

    [Storia delle Cese n.80] di Roberto Cipollone Dopo le scosse venne il silenzio.Le pietre cadute rimanevano lì, oramai inermi, ben custodite da polvere e calcinacci. Quando la disperazione passò, e non passò mai, venne l’esigenza di ripararsi. Dopo, molto dopo, si cominciò a ricostruire, molto spesso arrangiandosi alla meglio, altre volte adeguandosi alle previsioni edilizie.…

  • Don Giovanni Petracca e il suo “piccolo clero”

    Don Giovanni Petracca e il suo “piccolo clero”

    [Storia delle Cese n.79] da Fadino Ciavarelli Alcune storie si leggono tutte d’un fiato anche solo attraverso una foto. In questo caso si tratta di una foto scattata a San Massimo di Isola del Gran Sasso nel 1938 e ritrovata dopo anni da uno dei protagonisti grazie ad un nostro compaesano, Raffaele Petracca, nipote del…

  • Le ferratèlle e gli altri dolci di Natale

    Le ferratèlle e gli altri dolci di Natale

    [Storia delle Cese n.78] di Roberto Cipollone, con contenuti di Osvaldo Cipollone e Roberta Torge La cena di Natale non è mai una cena normale, e anche in passato si contraddistingueva sia per l’abbondanza che per la varietà del menù. Tuttavia, se i ricchi convivi oggi sono generalmente più frequenti, un tempo si limitavano a…

  • La Palentina, La Folgore e il calcio a Cese

    La Palentina, La Folgore e il calcio a Cese

    [Storia delle Cese n.77] di Roberto e Osvaldo Cipollone La pratica del calcio a Cese ha plausibilmente inizio circa un secolo fa. Al tempo (e fino a tutto il primo dopoguerra) in paese non erano ancora arrivati i palloni di cuoio, per cui i primi appassionati si adattavano modellando stracci e indumenti dismessi, tenuti insieme…

  • 1943/44. Un diario di guerra a Cese

    1943/44. Un diario di guerra a Cese

    [Storia delle Cese n.76] da Antonio Ricciardi Il 13 novembre 1943 due ragazzi poco più che ventenni arrivano a Cese nel tentativo di fare ritorno a casa, che per uno di loro vuol dire Palermo, quasi 900 chilometri a sud. Antonio è un ufficiale dell’esercito italiano oramai disciolto, dopo l’annuncio dell’armistizio dell’8 settembre, e in…

  • La ‘mbasciata, la dichiarazione, la serenata

    La ‘mbasciata, la dichiarazione, la serenata

    [Storia delle Cese n.75] da Osvaldo Cipollone Un tempo, il percorso che conduceva dalla frequentazione all’altare era scandito da alcune tappe caratterizzate da diversi gradi di formalità. La ’mbasciata Nel momento in cui i familiari acquisivano informazioni certe sui ragazzi, il pretendente era costretto ad uscire allo scoperto ed a manifestare le proprie intenzioni alla…

  • Felice Antonio Cosimati, un notaio illustre

    Felice Antonio Cosimati, un notaio illustre

    [Storia delle Cese n.74] da Antonio Socciarelli e Osvaldo Cipollone Diverse persone di Cese si sono affermate e continuano ad affermarsi in campo civico e professionale. In passato, tuttavia, l’ascesa era probabilmente più complessa, soprattutto in considerazione del fatto che alcune professioni erano appannaggio di poche casate o famiglie privilegiate. Alla fine del ‘700, invece,…

  • I Caduti della prima guerra mondiale

    I Caduti della prima guerra mondiale

    [Storia delle Cese n.73] da Roberto Cipollone Il tema dei Caduti e delle vittime di guerra è da sempre delicato e di difficile perimetrazione. Per il problema delle fonti, anzitutto, che spesso risultano carenti e a tratti discordanti, ma anche per tutta una serie di dimensioni che non rientrano nella sfera prettamente documentale, ma attengono…

  • Il dialetto delle Cese. Non solo ‘na parlata

    Il dialetto delle Cese. Non solo ‘na parlata

    [Storia delle Cese n.72] da Osvaldo Cipollone I dialetti marsicani, come il resto dei dialetti abruzzesi, si presentano frammentati, influenzati come sono dalle vicende storiche della subregione, che già in epoca antica era divisa in due aree: quella a settentrione del lago Fucino, occupata dagli Equi/Equicoli, e quella a meridione, abitata dai Marsi. Gli idiomi…

  • Cese sede della diocesi. Oppure no?

    Cese sede della diocesi. Oppure no?

    [Storia delle Cese n.71] di Roberto Cipollone In tempi recenti si è riacceso il dibattito su un tema mai del tutto definito: Cese è stata sede della diocesi dei Marsi o, più semplicemente, uno dei luoghi di dimora dei vescovi marsicani? A riaccendere il dibattito ha contribuito il rinnovato interesse attorno alla famiglia dei Vescovi…

  • Diritti e confini tra Cese, Corcumello e Pagliara

    Diritti e confini tra Cese, Corcumello e Pagliara

    [Storia delle Cese n.70] da Osvaldo Cipollone Dai “cassetti della memoria” riemerge un’antica Ordinanza emanata dalla Suprema Commissione Feudale e facente parte degli “Atti del Comune di Cese”[1]. Il documento del 1854 riguarda i possedimenti tenuti da Cese nella contrada Cespugliara, situata sul versante Est del Monte Pao, la montagna che separa i Piani Palentini…

  • La costruzione delle “scòle vecchie”

    La costruzione delle “scòle vecchie”

    [Storia delle Cese n.69] di Roberto Cipollone Dalle testimonianze locali si sa che, nel periodo immediatamente successivo al terremoto, le scuole elementari di Cese vennero provvisoriamente dislocate all’interno di alcune baracche fatte costruire nella zona prossima ajjo Burghitto e ajj’Arborito (vicino all’attuale cabina elettrica). Raccontava al riguardo Lidia Petracca: “Nel 1918 arrivarono i prigionieri e…

  • I campi sperimentali e la rivolta di Cese degli anni ‘50

    I campi sperimentali e la rivolta di Cese degli anni ‘50

    [Storia delle Cese n.68] di Osvaldo Cipollone Intorno al 1950 il paese di Cese ed il territorio adiacente furono interessati da un avvenimento che sconvolse la naturale quiete del posto. Un giorno, infatti, si videro muovere verso la zona “dell’Ara” alcuni mezzi meccanici di inusuale fattura e funzione. I nostri compaesani, incuriositi, chiesero cosa avessero…

  • Alla Rafia e ajjo canalo

    Alla Rafia e ajjo canalo

    [Storia delle Cese n.66] di Osvaldo Cipollone Un tempo la vita in campagna occupava la quasi totalità del tempo anche per i più giovani. Dopo il periodo della mietitura e quello della trebbiatura, ad esempio, i ragazzi erano soliti darsi una rinfrescata nel vicino fiumiciattolo del paese, la Ràfia. Di solito prediligevano i punti in…

  • Le autolinee Cosimati

    Le autolinee Cosimati

    [Storia delle Cese n.65] di Roberto Cipollone Quello delle Autolinee Cosimati è un caso storico molto interessante, soprattutto perché racconta di un’imprenditorialità “di servizio” e “di famiglia” che nel tempo ha dimostrato di meritare il ruolo di rilievo riconosciutole nel territorio. L’attività nasce nella seconda metà degli anni ‘40 su iniziativa di Carmine Cosimati, che…

  • Padre Nazzareno dell’Addolorata, asceta

    Padre Nazzareno dell’Addolorata, asceta

    [Storia delle Cese n.64] da Osvaldo Cipollone e Padre Stefano Pompilio Fra i tanti religiosi della nostra comunità ce ne sono alcuni poco conosciuti, che hanno condotto una vita altamente riservata, arrivando quasi a recidere il legame che li univa alla famiglia d’origine. Questo non per conflittualità, ma semplicemente perché guidati dalla vocazione e ligi…

  • Il castello che non era un castello

    Il castello che non era un castello

    [Storia delle Cese n.63] da Mario Di Domenico Nella toponomastica di Cese antecedente il terremoto del 1915 figura una stradina con un nome particolare: Via Castello, corrispondente alle attuali Via Leopardi e Via Manzoni, nei pressi della chiesa. In paese, però, non ci sono mai stati manieri o fortezze, dunque quel “castello” non può essere…

  • Le mappe storiche e Le Chiese, Cesa, Cesi…

    Le mappe storiche e Le Chiese, Cesa, Cesi…

    [Storia delle Cese n.62] di Roberto Cipollone La storia della cartografia ha radici profondissime; basti pensare che la più vecchia mappa proveniente dall’antichità classica, la cosiddetta “mappa di Soleto” (una supposta mappa geografica del Salento raffigurata su un vaso), viene datata al VI-V secolo a.C. e che le più antiche rappresentazioni cartografiche cinesi rimaste risalgono…

  • Sant’Elisabetta

    Sant’Elisabetta

    [Storia delle Cese n.61] da Osvaldo Cipollone Sebbene modificata nel tempo, la ricorrenza legata alla festa di Santa Elisabetta resta fra le poche consuetudini che resistono tra le tradizioni religiose locali. Sull’origine di tale culto e sul legame tra la “visitazione della Beata Vergine” e la chiesetta della Madonna delle Grazie non si hanno notizie…

  • L’antico stendardo della SS.ma Trinità ed il suo restauro

    L’antico stendardo della SS.ma Trinità ed il suo restauro

    [Storia delle Cese n.60] da Osvaldo Cipollone Come alcuni sapranno, tra gli stendardi appartenenti alla chiesa di Cese ce n’è uno dedicato alla SS.ma Trinità che da tempo non risultava più utilizzabile a causa del deterioramento dei tessuti. Da una foto d’epoca, risalente a circa un secolo fa, emergono chiaramente le condizioni del drappo che…

  • I mezzadri, i braccianti, la fatica e l’armonia

    I mezzadri, i braccianti, la fatica e l’armonia

    [Storia delle Cese n.59] da Osvaldo Cipollone In qualche regione d’Italia molto probabilmente esiste ancora un tipo di contratto agrario vigente fino alla metà del secolo scorso anche nella nostra campagna. Parliamo della “mezzadria”, che regolava i rapporti tra proprietari di grossi appezzamenti terrieri ed i contadini che li coltivavano per loro conto; il contratto…

  • La terra delle Cese e i 52 “fuochi” del 1797

    La terra delle Cese e i 52 “fuochi” del 1797

    [Storia delle Cese n.58] da Lorenzo Giustiniani Lorenzo Giustiniani era un erudito napoletano ed alla fine del 1700 scrisse la sua opera maggiore, il “Dizionario geografico ragionato del Regno di Napoli”, i cui primi tre volumi furono pubblicati nel 1797. All’interno fortunatamente trova spazio anche una breve descrizione di Cese, con riferimenti al territorio, al…

  • Jo meso de maggio

    Jo meso de maggio

    [Storia delle Cese n.56] da Osvaldo Cipollone Alcune usanze religiose sono comuni a diversi paesi del circondario, ma spesso a Cese assumono caratteristiche del tutto particolari. Fino agli inizi del ‘900, ad esempio, era consuetudine assegnare per sorteggio lo stendardo raffigurante la Madonna ad una famiglia, la quale aveva l’onore di custodirlo per tutto l’arco…

  • Le zone della campagna. Una possibile storia dei nomi

    Le zone della campagna. Una possibile storia dei nomi

    [Storia delle Cese n.55] di Roberto e Osvaldo Cipollone, con il supporto di Francesco Alfonsi Alcune zone della campagna di Cese sono note un po’ a tutti, magari perché più frequentate, o semplicemente perché più spesso citate nei racconti, negli aneddoti, nelle disquisizioni sulle proprietà terriere. Altre invece, sconosciute ai più, rientrano nel dominio dei…

  • Le Cese e Pietraquaria, un legame forte

    Le Cese e Pietraquaria, un legame forte

    [Storia delle Cese n.54] da Osvaldo e Roberto Cipollone Il paese di Cese conserva da sempre un forte legame con la Madonna di Pietraquaria, in virtù di una “vicinanza” legata non solo alla breve distanza che separa l’abitato dal santuario montano. La devozione per Maria SS.ma di Pietraquaria è il sentimento che più profondamente ha…

  • La dote e j’apprézzo

    La dote e j’apprézzo

    [Storia delle Cese n.53] da Osvaldo Cipollone L’accettazione del “contratto di fidanzamento” tra due giovani implicava quasi sempre la verifica della “róbba”, ossia della proprietà, delle terre e della dote. La dote era dunque il bene primario che la sposa riceveva dai genitori; una parte del patrimonio familiare, avuto come anticipo o come lascito definitivo.…

  • Padre Valeriano Marchionni, una giovane vita per gli altri

    Padre Valeriano Marchionni, una giovane vita per gli altri

    [Storia delle Cese n.52] da Ermanno Di Matteo “Ha fatto della sua vita come un ferro …”, così si legge nella lapide murata sulla tomba monumentale di Padre Valeriano Marchionni a Soavinandriana. Ordinato Sacerdote Trinitario nel 1925 insieme al fratello Padre Ignazio, dopo neanche un anno era partito Missionario in Madagascar approdando lì il 2…

  • Perché il “traforetto” dell’Arunzo riguarda anche Cese

    Perché il “traforetto” dell’Arunzo riguarda anche Cese

    [Storia delle Cese n.51] da Primo Di Nicola e Francesco Proia Molti saranno a conoscenza del canale di origine romana scavato tra Castellafiume e Corcumello, sotto il monte Arunzo (o Aurunzo). Quello noto anche come “canale Arunzio”[1] riveste in realtà una rilevanza del tutto particolare e conserva alcuni tratti ancora da decifrare. Primo fra tutti,…

  • La morra

    La morra

    [Storia delle Cese n.50] da Osvaldo Cipollone La morra è un gioco dalle origini antichissime. Possiamo ritrovarne traccia addirittura nell’antico Egitto: in una tomba di un alto dignitario di corte si vede chiaramente il defunto stendere il braccio con un numero, contrapposto ad un altro giocatore. Sebbene vi siano indizi dello stesso gioco anche tra…

  • 1509: Erasmo da Rotterdam va a conoscere Pietro Marso, il Cesense

    1509: Erasmo da Rotterdam va a conoscere Pietro Marso, il Cesense

    [Storia delle Cese n.49] di Roberto Cipollone Anno del Signore 1509. Sullo scranno papale siede Giulio II, grande mecenate noto alle cronache come il “Papa terribile”. Sempre a Roma, nella canonica di San Lorenzo in Damaso, il più illustre umanista europeo, Erasmo da Rotterdam, va a visitare un professore universitario e latinista nato 68 anni…

  • Quel dottore e i tre “invincibili a tavola” di fine ‘800

    Quel dottore e i tre “invincibili a tavola” di fine ‘800

    [Storia delle Cese n.48] da Nicola Marcone Nicola Marcone è stato uno dei pochi viaggiatori a riportare cenni descrittivi su Cese in un’epoca in cui i narratori si soffermavano soltanto sui centri abitati maggiormente noti. Provenendo da Roma, alla fine dell’800 Marcone si trovò a visitare alcune località della Marsica per poi raccogliere le proprie…

  • Quando nel 1962 volevamo staccarci da Avezzano

    Quando nel 1962 volevamo staccarci da Avezzano

    [Storia delle Cese n.47] di Osvaldo e Roberto Cipollone Nel 1962 gli abitanti di Cese inviarono una petizione al Prefetto dell’Aquila, chiedendo che la frazione non fosse più amministrata dal Comune di Avezzano, bensì da quello di Scurcola. Gli stessi Cesensi si dichiaravano “stanchi dell’abbandono più completo” in cui si trovava il paese. L’istanza, sottoscritta…

  • Cese dei Marsi, o forse degli Equi?

    Cese dei Marsi, o forse degli Equi?

    [Storia delle Cese n.46] da Giuseppe Grossi Nelle notazioni locali, al di là della denominazione amministrativa di “Cese di Avezzano”, il nostro paese appare sovente come “Cese dei Marsi”. In alcune ricostruzioni cartografiche, tuttavia, l’intero territorio palentino viene ascritto ad uno dei popoli confinanti con i Marsi, quello degli Equi (“Aequi”). La questione sarà facilmente…

  • Il sacrificio del maiale

    Il sacrificio del maiale

    [Storia delle Cese n.45] da testimonianze locali Quelli della mia generazione se le ricordano ancora, le scene e le urla straziate dei maiali che andavano al sacrificio. Con gli occhi di oggi le stesse scene ci apparirebbero crudeli e impietose, ma quelli erano i sistemi “naturali”, mutuati dai padri, che mescolavano nei rituali dell’uccisione le…

  • “Un grande grido… poi il terremoto”

    “Un grande grido… poi il terremoto”

    [Storia delle Cese n.44] da Osvaldo Cipollone Vincenzo Cipollone “de Papparéjjo” era nato il 9 novembre 1902. Nel 1993, alla veneranda età di 91 anni, è stato intervistato da Osvaldo Cipollone ed in quell’occasione ha condiviso con lui moltissimi dettagli della storia e delle tradizioni di Cese. E’ tuttavia sul tema del terremoto che il…

  • La consanguineità tra i cesensi

    La consanguineità tra i cesensi

    [Storia delle Cese n.43] da Italo Cipollone Fino al secondo dopoguerra, le condizioni economiche e le difficoltà nelle comunicazioni facevano di Cese una comunità “chiusa” ed i suoi abitanti “isolati genetici”. Moltissimi matrimoni avvenivano tra consanguinei realizzando quella che in biodemografia viene definita “linea pura” o “inincrociata”. Il matrimonio tra consanguinei è definito per “linea…

  • La tregua di Natale del 1943

    La tregua di Natale del 1943

    [Storia delle Cese n.42] da Osvaldo e Roberto Cipollone Anche Cese, nel suo piccolo, ha generato una propria “tregua di Natale”, il 24 dicembre del 1943, quasi trent’anni dopo la tregua più famosa del 1914 (all’inizio della prima guerra mondiale), raccontata magistralmente nel film del 2005 scritto e diretto da Christian Carion. A Cese, alla…

  • La chiesetta di Santa Lucia

    La chiesetta di Santa Lucia

    [Storia delle Cese n.41] da Osvaldo Cipollone e Mario Di Domenico Attualmente Cese ha tre chiese, ma in passato ne esisteva certamente una quarta, dedicata a Santa Lucia, che sorgeva all’inizio del paese giungendo da Cappelle, come scrive Osvaldo Cipollone in “Orme di un borgo”. “A Cese, oltre alle tre chiese attuali, ne esisteva un’altra…

  • I canti popolari di Cese

    I canti popolari di Cese

    [Storia delle Cese n.40] di Luigi, Osvaldo e Roberto Cipollone Esistono diversi canti popolari dedicati a Cese o riconducibili al paese. Uno dei più antichi è quello che porta il titolo di “Cese belle”. Dello spartito musicale di questo brano non è giunta a noi traccia ed il testo evidenzia alcune forme non esattamente riconducibili…

  • L’Università delle Cese

    L’Università delle Cese

    [Storia delle Cese n.39] da Lorenzo e Osvaldo Cipollone Il termine “università” non deve trarre in inganno per l’attuale accostamento con le “università degli studi”. “Universitas” è infatti il termine che generalmente indicava i comuni dell’Italia meridionale, sorti già sotto la dominazione longobarda e successivamente infeudati con le conquiste dei Normanni. La loro evoluzione storica…

  • “Santo Martino”

    “Santo Martino”

    [Storia delle Cese n.38] da Osvaldo Cipollone Solitamente era nella sera del 10, vigilia di San Martino, che il paese respirava un’aria insolita, ed i vicoli, le cantine e le abitazioni vivevano a pieno l’euforia del momento. La gente, come d’incanto, si rallegrava d’entusiasmo; anche il mosto, prossimo a diventare vino, sembrava impaziente. Profumi diversi…

  • Il giorno dei morti, i papiri a Camposanto

    Il giorno dei morti, i papiri a Camposanto

    [Storia delle Cese n.37] di Roberto Cipollone A Cese ancora oggi resistono diversi rituali legati al culto dei defunti, con particolare riguardo alla commemorazione del 2 novembre ed all’intero mese, considerato “jo méso dejji morti”. Tra le consuetudini scomparse si ricorda quella particolarissima secondo cui, nel giorno della commemorazione dei defunti, si portavano in chiesa…

  • La ‘ncioccata, j’occhitto, le prime occasioni d’incontro

    La ‘ncioccata, j’occhitto, le prime occasioni d’incontro

    [Storia delle Cese n.36] da Osvaldo Cipollone La “’ncioccata” rievoca una situazione del passato dal forte richiamo simbolico. Come facilmente intuibile, il termine deriva da “ciocco”, ossia grosso pezzo di legna da ardere, tradizionalmente legato alla sera di Natale, quando si utilizza(va) per riscaldare, assieme alla casa, anche il Bambinello. In un tempo in cui…

  • La ricostruzione e il progetto mai realizzato della chiesa “gemella”

    La ricostruzione e il progetto mai realizzato della chiesa “gemella”

    [Storia delle Cese n.35] da Simonetta Ciranna, Patrizia Montuori La ricostruzione post-sisma del 1915 fu certamente complessa e incontrò diverse difficoltà progettuali e realizzative. Molti edifici di culto, in particolare, dovettero essere ricostruiti ex-novo, spesso secondo un stesso modello replicato in diverse varianti a seconda del pregio e dei costi di realizzazione. In tale contesto…

  • Le famiglie allargate e la ‘ndufata

    Le famiglie allargate e la ‘ndufata

    [Storia delle Cese n.34] da Osvaldo Cipollone Dopo il terremoto del 1915 ed in seguito alle due guerre mondiali, erano molte le famiglie di Cese che avevano perso uno o più componenti. Le vedove che avevano anche figli da mantenere spesso passavano a seconde nozze; non sono stati rari i casi in cui, risposandosi, abbiano…

  • La Dea Pale, i Campi Valentini e il Piano di Palenta

    La Dea Pale, i Campi Valentini e il Piano di Palenta

    [Storia delle Cese n.33] di Roberto Cipollone La vita e la storia di Cese sono strettamente legati al territorio dei Piani Palentini, da sempre al centro delle vicende del paese non solo per gli aspetti economico-produttivi legati alla vocazione agreste del luogo, ma anche per la collocazione geografica e per le relazioni con gli altri…

  • 1917. Poche baracche, senza corrente né strade

    1917. Poche baracche, senza corrente né strade

    [Storia delle Cese n.32] di Roberto Cipollone Le criticità avvertire ed affrontate dai cesensi nella propria vita quotidiana hanno tracce ormai secolari. Risalgono al 1917, in particolare, due reclami presentati dagli abitanti del paese in relazione alle difficoltà emerse soprattutto nel post-terremoto.Nel primo reclamo, inviato al Ministero dell’Interno, l’accento è posto sul tema della costruzione…

  • Pietro Marso: i primi anni e il legame con Cese

    Pietro Marso: i primi anni e il legame con Cese

    [Storia delle Cese n.31] da Roberto Cipollone e Mario Di Domenico Pietro Marso nacque a Cese in una data che deve collocarsi intorno al 30 Ottobre 1441, in base ad un obituario[1] attestante come data di morte il 30 Dicembre 1511[2]. Nell’epitaffio del Marso, voluto da suo nipote Ascanio ed anticamente conservato in San Lorenzo…

  • Che c’entra Cese con la Battaglia dei Piani Palentini

    Che c’entra Cese con la Battaglia dei Piani Palentini

    [Storia delle Cese n.30] da Angelo Melchiorre e Giuseppe Cipollone La bibliografia sulla battaglia dei Piani Palentini è ormai sterminata. Dal famoso verso di Dante (cui si deve la consacrazione del nome di “Battaglia di Tagliacozzo”) ad oggi, poeti e narratori e storici di ogni tendenza e di ogni nazionalità hanno ricordato soprattutto la patetica…

  • L’antica chiesa di Cese. Tesori salvati

    L’antica chiesa di Cese. Tesori salvati

    [Storia delle Cese n.29] da Mario Di Domenico Alcuni “tesori” si sono fortunatamente salvati dalla distruzione dell’antica chiesa di Cese nel terremoto del 13 gennaio 1915. Il più noto e prestigioso è senza dubbio la tavola della Madonna delle Cese di Andrea Di Litio, ma in paese ci sono ancora oggi altre testimonianze artistiche poco…

  • Fra’ Bonaventura da Cese. Storia e voci

    Fra’ Bonaventura da Cese. Storia e voci

    [Storia delle Cese n.28] da Giovanni Pagani, Mario Di Domenico, Osvaldo Cipollone Giovanni Pagani include nel suo “Luci di nostra gente: Avezzanesi illustri” la figura di Fra’ Bonaventura da Cese, vissuto nel XIII secolo. Le fonti storiche sul frate cesense sono però labili e non sempre concordi. Ecco quanto riporta Pagani. La tradizione vuole che…

  • Un soldato ungherese ajjo “Colle Streppìto”

    Un soldato ungherese ajjo “Colle Streppìto”

    [Storia delle Cese n.27] di Roberto Cipollone C’era una fibbia metallica in un terreno da poco arato nella campagna di Cese, in zona “Colle Streppìto”. Nei pressi, tegolame e pietre lavorate che riconducono con tutta probabilità alla presenza nell’area di un’antica villa romana. Ma quella fibbia metallica è davvero uno strano ritrovamento.Risulta infatti essere parte…

  • Il giorno delle nozze

    Il giorno delle nozze

    [Storia delle Cese n.25] da Osvaldo Cipollone Agli inizi del ventesimo secolo il vestito della sposa non era necessariamente bianco, ma di sovente aveva tonalità pastello. Lo spreco non era ammissibile, dunque bisognava fare in modo che le donne potessero indossare il capo anche in altre occasioni importanti. Molte giovani chiedevano il vestito in prestito…

  • Don Baldassarre Quadrano, il prete bandito

    Don Baldassarre Quadrano, il prete bandito

    [Storia delle Cese n.24] da Fulvio D’Amore, Osvaldo Cipollone, Ermanno Grassi e Pino Coscetta Il fenomeno del banditismo/brigantaggio antispagnolo nacque agli inizi del 1500, si sviluppò rapidamente in tutto il Regno di Napoli e arrivò in Abruzzo verso la fine del secolo. Qui ebbe come capo incontrastato Marco Sciarra, detto “re della campagna”, il quale…

  • “Santa Barbora”

    “Santa Barbora”

    [Storia delle Cese n.23] di Roberto Cipollone, con testi tratti da Osvaldo e Lorenzo Cipollone, Giuseppe Grossi Sulla catena Cimarani-San Felice è presente un altarino, a cui nel 1994 è stata affiancata una croce in ferro, ricostruito sulle spoglie di una cappellina che avrebbe origine cinquecentesca. Su quell’altarino oggi campeggia l’immagine di San Barnaba, ma…

  • La scuola prima del terremoto

    La scuola prima del terremoto

    [Storia delle Cese n.22] di Roberto Cipollone La prima traccia sull’educazione scolastica a Cese risale al 1821, anno in cui per Regio Decreto risultano nominati maestri scolastici don Stefano Cosimati, don Livio Pace e don Giuseppe de Amicis. Dagli Atti dei sindaci del 1830 si legge infatti che “l’eletto di Cese Antonio Rosati ricorreva contro…

  • Le bande musicali di Cese

    Le bande musicali di Cese

    [Storia delle Cese n.21] da Osvaldo e Roberto Cipollone, Gianluca Tarquinio L’esistenza della banda musicale di Cese viene fatta risalire al 1889, sotto la guida del quarantenne Gabriele Di Marco di Capistrello; aveva un organico di 14 elementi (5 clarinetti, un basso, 2 piatti, 2 trombe, un trombone, 3 tamburi) e provava in un’aula della…

  • San Vincenzo Ferrer, compatrono

    San Vincenzo Ferrer, compatrono

    [Storia delle Cese n.20] da Osvaldo Cipollone Da tempi remoti Cese ha due compatroni: la Madonna e San Vincenzo Ferreri, a cui è dedicata la chiesa (detta popolarmente “vecchia”) eretta in pochissimo tempo nel 1925, grazie al contributo dei parrocchiani e dei cesensi emigrati, oltre che alla dedizione dell’allora parroco don Vittorio Braccioni. Sulla facciata…

  • Gli antichi monumenti funerari ritrovati a Cese

    Gli antichi monumenti funerari ritrovati a Cese

    [Storia delle Cese n.19] da Mario Di Domenico, Hubert Devijver e Frank Van Wonterghem Il simbolismo funerario nei monumenti sepolcrali è una costante dello spirito religioso di tutte le genti, in particolar modo di quelle antiche. Per la gente comune e di medio rango, la stele si componeva solitamente del solo testo rituale riproducente i…

  • “O la Marsigliese, o il caos!”

    “O la Marsigliese, o il caos!”

    [Storia delle Cese n.18] da Osvaldo Cipollone e Armando Palanza Agli inizi del ‘900, dopo il prosciugamento del lago del Fucino, la popolazione marsicana rivendicava un’equa ripartizione delle terre coltivabili e a quel tempo amministrate dalla famiglia Torlonia, realizzatrice del progetto. I contadini protestavano contro la speculazione e lo sfruttamento di chi riempiva i granai…

  • Padre Antonio Tchang, la guerra e Cese

    Padre Antonio Tchang, la guerra e Cese

    [Storia delle Cese n.17] da Osvaldo e Roberto Cipollone Padre Antonio Tchang era un francescano nato in Cina nel 1911. Allo scoppio della seconda guerra mondiale fu nominato cappellano di un campo di internamento e nel 1941 ricevette dalla Santa Sede l’incarico di assistente spirituale del campo di Isola del Gran Sasso, in provincia di…

  • La Pasqua e jo furno

    La Pasqua e jo furno

    [Storia delle Cese n.16] da Osvaldo Cipollone La domenica di Pasqua un tempo era preceduta da intensi preparativi. Le donne ripulivano stoviglie, posate e casseruole strofinandovi sopra aceto, sale, cenere o sabbia bagnate. Spolveravano ogni angolo della casa e risciacquavano il corredo proprio come per le fatidiche “pulizie di Pasqua”. Preparavano, inoltre, dolci e leccornie…

  • Quel prete di Cese che sparò ai briganti

    Quel prete di Cese che sparò ai briganti

    [Storia delle Cese n.15] da Roberto Cipollone Dopo il 1860 il fenomeno del brigantaggio esplose anche nella Marsica e nell’aquilano, così come nel resto del Meridione, fomentato da motivi di chiara ostilità nei riguardi di un governo, quello unitario piemontese, che veniva visto come estraneo e ostile. Nella nostra zona, tuttavia, la matrice politica del…

  • Le antiche fortezze di montagna

    Le antiche fortezze di montagna

    [Storia delle Cese n.14] da Giuseppe Grossi Nel territorio di Avezzano esistevano, al tempo dei popoli italici marsicani, diversi abitati fortificati, concentrati soprattutto sulle alture dominanti le piane e le valli in modo da controllare e difendere il territorio agricolo e di pascolo della comunità locale. Di questi centri fortificati della prima età del ferro,…

  • Padre Domenico da Cese

    Padre Domenico da Cese

    [Storia delle Cese n.13] da Osvaldo e Roberto Cipollone Emidio Petracca, il futuro Padre Domenico, nasce a Cese il 27 marzo 1905 da Giovanni Petracca e Caterina Tucceri, al n. 30 di Via Isonzo (all’epoca “Via del Pozzo”). A quei tempi il battesimo veniva celebrato subito dopo la nascita, e così avviene anche per quel…

  • L’antica chiesa di Cese. Tesori perduti

    L’antica chiesa di Cese. Tesori perduti

    [Storia delle Cese n.12] da Mario Di Domenico Il maggiore tempio religioso della comunità cesense fu eretto, ad opera del monachesimo benedettino, sulle rovine abbandonate di una villa coloniale romana. Il Vescovo Didaco Petra la descriveva così a seguito della sua visita pastorale del 19-20 maggio 1671: “La chiesa era di una sola navata ed…

  • La passatèlla

    La passatèlla

    [Storia delle Cese n.11] da Osvaldo Cipollone (con il contributo di Michele Cipollone) Oltre al gioco delle bocce ed alla morra, gli uomini di Cese praticavano (e praticano) volentieri anche quello delle carte. Una caratteristica del tutto particolare risiedeva nel fatto che al termine di ogni partita si svolgeva la “primiera” a cui seguiva la…

  • Piazza dejj’aseni, ‘n sulle mura…

    Piazza dejj’aseni, ‘n sulle mura…

    [Storia delle Cese n.10] da Osvaldo Cipollone La maggior parte delle circa 50 vie e piazze di Cese porta oggi il nome di poeti, scrittori, storici, letterati e studiosi (tra i 30 nomi illustri ricordiamo Paolo Marso e Pietro Marso, cui sono dedicate rispettivamente le ex Via Napoli e Via Roma). Solo quattro sono dedicate…

  • Sul nome delle Cese

    Sul nome delle Cese

    [Storia delle Cese n.9] da Mario Di Domenico Per comodità del lettore è sembrato opportuno trascrivere le tesi sulle origini di Cese formulate dai maggiori autori di storie locali marsicane. In primis quella del Febonio, al quale senza dubbio e con doveroso rispetto porgiamo la corona agonale, poi Antinori, Corsignani e Di Pietro. Tesi del…

  • Nazario Sauro tra le macerie di Cese

    Nazario Sauro tra le macerie di Cese

    [Storia delle Cese n.8] da Romano Sauro Per tutto il tempo che – la mia famiglia ed io – siamo rimasti lì tra Le Cese, Sante Marie e Avezzano, la mia immaginazione e la mia mente erravano riconducendomi a quel triste e lontano 13 gennaio 1915, quando il sisma distrusse la terra della Marsica causando…

  • Famiglie e cognomi di Cese

    Famiglie e cognomi di Cese

    [Storia delle Cese n.7] da Italo Cipollone Tredici famiglie, avendo abitato a Cese almeno dal 1600, o comunque da molti più anni rispetto alle altre, le definisco autoctone. I Bartolucci sono a Cese da moltissimo tempo, probabilmente dalla fine del 1500. Una presenza che si è andata però via via riducendo: all’inizio del 1800 era…


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