,

1917. Poche baracche, senza corrente né strade

[Storia delle Cese n.32]
di Roberto Cipollone

Le criticità avvertire ed affrontate dai cesensi nella propria vita quotidiana hanno tracce ormai secolari. Risalgono al 1917, in particolare, due reclami presentati dagli abitanti del paese in relazione alle difficoltà emerse soprattutto nel post-terremoto.
Nel primo reclamo, inviato al Ministero dell’Interno, l’accento è posto sul tema della costruzione delle baracche, sul ripristino dell’energia elettrica e sulla sistemazione delle strade.
Nella risposta che il Delegato Civile Italo Pio invia al Sottoprefetto di Avezzano non emerge alcuna soluzione alle questioni sollevate. Oltre al giustificato rimando alla competenza sul tema delle sistemazioni abitative, infatti, si fa riferimento soltanto all’aumento dei costi delle materie prime ed alle difficoltà dell’amministrazione comunale, anche in relazione alla sistemazione della strada tra Cese e Capistrello (la cui incombenza sarebbe dovuta ricadere, a quanto pare, per 2/3 sul comune di Avezzano).
Questo, in dettaglio, il testo di risposta del Delegato Civile:

Avezzano, 17 luglio 1917. Risposta a nota 26/03/1917
Ill.mo Sig. SottoPrefetto – Avezzano


I naturali di Cese col ricorso 26 marzo 1917 diretto al Ministero dell’Interno lamentano:

  1. l’insufficienza delle baracche costruite;
  2. la mancata riparazione delle case che ad accomodo si prestavano;
  3. il mancato ripristino della illuminazione pubblica;
  4. la mancata od incompleta sistemazione delle strade che uniscono la frazione ai comuni vicini.

Le baracche per ricoveri provvisori e le riparazioni delle case danneggiate dal terremoto sono sotto la diretta ingerenza del Genio Civile che ha fatto quanto ha potuto in rapporto alla disponibilità dei fondi assegnati, e su ciò questo ufficio nulla può dire. Certo sarebbe stato ed è desiderabile che gli abitanti così duramente colpiti dal disastro tellurico del 13 gennaio 1915 venissero più largamente aiutati che non come finora si è fatto. La necessità di riparare quanti più edifici è possibile s’impone per mettere in grado i superstiti, in conformità delle disposizioni di favore all’uopo emanate, di avere ricoveri per le famiglie. È da augurarsi che il locale ufficio del genio civile, che non poco ha fatto, continui ancora nell’opera intrapresa.

Per l’illuminazione pubblica, il comune appena dopo il terremoto chiese alla Società esercente il ripristino del servizio. Fu redatto e presentato un preventivo di spesa per lire 5000 e furono iniziate pratiche col Ministero dell’Interno per ottenere la somma necessaria ad integrazione del bilancio: cosa che il Ministero concesse col decreto 16 ottobre 1916 pervenuto qui in dicembre. Però nel frattempo il costo del rame e degli apparecchi elettrici era più che raddoppiato tanto che le ditte interessate richiesero somme non inferiori a lire 12000. Per tali difficoltà, non facilmente sormontabili, non si è potuto finora accontentare i naturali di Cese. Appena le condizioni finanziarie e del mercato lo permetteranno si curerà il ripristino della illuminazione.

La frazione Cese, prima del disastro tellurico del 13-1-1915 non aveva che una sola strada rotabile, quella per la stazione di Cappelle. Tale strada riparata in gran parte dal Genio Civile è in buone condizioni di viabilità. I frazionisti però mostrarono sempre desiderio di vedere sistemata e resa rotabile un’ampia via che collega la frazione con la Nazionale “Liri”. Quest’ufficio ha curato anche di assecondare tali desideri ed all’uopo ha incaricato l’Ing. Municipale della redazione di un progetto sommario. Tale progetto presentato da poco ed in cui è interessato anche il comune di Capistrello importa una spesa di lire 17000 circa da sostenersi per due terzi da Avezzano. Si sono aperte trattative al riguardo ed appena provveduti i fondi necessari si cercherà, tenuto conto delle presenti difficoltà di mano d’opera, di acquisto di materiali ecc, di potere accontentare i reclamanti ai quali ho ripetutamente esposto le difficoltà che indipendentemente da ogni volontà di quest’ufficio si presentano continuamente per l’esecuzione di opere pubbliche.

Restituisco il reclamo.
Con stima, il Delegato Civile.

Insomma, nel 1917 gli abitanti di Cese erano senza energia elettrica e non disponevano di abitazioni sufficienti né di strade “rotabili”. Questioni che sarebbero rimaste irrisolte ancora per molto tempo.

<Elaborato sulla base della documentazione dell’Archivio del Comune di Avezzano>

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un’icona per effettuare l’accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s…