[Storia delle Cese n.84] di Roberto Cipollone Come noto, l’antica chiesa di Cese ha subito nel tempo numerose ristrutturazioni, alcune delle quali resesi necessarie in seguito ad eventi naturali. L’ultimo intervento di cui si ha notizia certa prima del devastante terremoto del 1915 risale all’anno 1876 ed è testimoniato da una lettera che il parroco…
[Storia delle Cese n.83] da Osvaldo Cipollone Durante la settimana successiva al matrimonio la sposa non si faceva vedere in pubblico; per almeno sette giorni, in pratica, non oltrepassava l’uscio di casa e se aveva bisogno di qualcosa doveva attendere la visita della madre, di una zia o di una sorella. Chi, ad esempio, si…
[Storia delle Cese n.82] da Osvaldo Cipollone e Giovan Battista Pitoni A cavallo dei mesi di gennaio e febbraio del 1956 avveniva un evento atmosferico straordinario, e sono ancora in molti ad averne impressi nella mente i ricordi e le immagini. La famosa “nevicata del ‘56” venne provocata da una rara perturbazione di aria gelida,…
[Storia delle Cese n.79] da Fadino Ciavarelli Alcune storie si leggono tutte d’un fiato anche solo attraverso una foto. In questo caso si tratta di una foto scattata a San Massimo di Isola del Gran Sasso nel 1938 e ritrovata dopo anni da uno dei protagonisti grazie ad un nostro compaesano, Raffaele Petracca, nipote del…
[Storia delle Cese n.78] di Roberto Cipollone, con contenuti di Osvaldo Cipollone e Roberta Torge La cena di Natale non è mai una cena normale, e anche in passato si contraddistingueva sia per l’abbondanza che per la varietà del menù. Tuttavia, se i ricchi convivi oggi sono generalmente più frequenti, un tempo si limitavano a…
[Storia delle Cese n.77] di Roberto e Osvaldo Cipollone La pratica del calcio a Cese ha plausibilmente inizio circa un secolo fa. Al tempo (e fino a tutto il primo dopoguerra) in paese non erano ancora arrivati i palloni di cuoio, per cui i primi appassionati si adattavano modellando stracci e indumenti dismessi, tenuti insieme…
[Storia delle Cese n.76] da Antonio Ricciardi Il 13 novembre 1943 due ragazzi poco più che ventenni arrivano a Cese nel tentativo di fare ritorno a casa, che per uno di loro vuol dire Palermo, quasi 900 chilometri a sud. Antonio è un ufficiale dell’esercito italiano oramai disciolto, dopo l’annuncio dell’armistizio dell’8 settembre, e in…
[Storia delle Cese n.75] da Osvaldo Cipollone Un tempo, il percorso che conduceva dalla frequentazione all’altare era scandito da alcune tappe caratterizzate da diversi gradi di formalità. La ’mbasciata Nel momento in cui i familiari acquisivano informazioni certe sui ragazzi, il pretendente era costretto ad uscire allo scoperto ed a manifestare le proprie intenzioni alla…
[Storia delle Cese n.74] da Antonio Socciarelli e Osvaldo Cipollone Diverse persone di Cese si sono affermate e continuano ad affermarsi in campo civico e professionale. In passato, tuttavia, l’ascesa era probabilmente più complessa, soprattutto in considerazione del fatto che alcune professioni erano appannaggio di poche casate o famiglie privilegiate. Alla fine del ‘700, invece,…
[Storia delle Cese n.73] da Roberto Cipollone Il tema dei Caduti e delle vittime di guerra è da sempre delicato e di difficile perimetrazione. Per il problema delle fonti, anzitutto, che spesso risultano carenti e a tratti discordanti, ma anche per tutta una serie di dimensioni che non rientrano nella sfera prettamente documentale, ma attengono…
[Storia delle Cese n.72] da Osvaldo Cipollone I dialetti marsicani, come il resto dei dialetti abruzzesi, si presentano frammentati, influenzati come sono dalle vicende storiche della subregione, che già in epoca antica era divisa in due aree: quella a settentrione del lago Fucino, occupata dagli Equi/Equicoli, e quella a meridione, abitata dai Marsi. Gli idiomi…
[Storia delle Cese n.69] di Roberto Cipollone Dalle testimonianze locali si sa che, nel periodo immediatamente successivo al terremoto, le scuole elementari di Cese vennero provvisoriamente dislocate all’interno di alcune baracche fatte costruire nella zona prossima ajjo Burghitto e ajj’Arborito (vicino all’attuale cabina elettrica). Raccontava al riguardo Lidia Petracca: “Nel 1918 arrivarono i prigionieri e…
[Storia delle Cese n.68] di Osvaldo Cipollone Intorno al 1950 il paese di Cese ed il territorio adiacente furono interessati da un avvenimento che sconvolse la naturale quiete del posto. Un giorno, infatti, si videro muovere verso la zona “dell’Ara” alcuni mezzi meccanici di inusuale fattura e funzione. I nostri compaesani, incuriositi, chiesero cosa avessero…
[Storia delle Cese n.65] di Roberto Cipollone Quello delle Autolinee Cosimati è un caso storico molto interessante, soprattutto perché racconta di un’imprenditorialità “di servizio” e “di famiglia” che nel tempo ha dimostrato di meritare il ruolo di rilievo riconosciutole nel territorio. L’attività nasce nella seconda metà degli anni ‘40 su iniziativa di Carmine Cosimati, che…
[Storia delle Cese n.64] da Osvaldo Cipollone e Padre Stefano Pompilio Fra i tanti religiosi della nostra comunità ce ne sono alcuni poco conosciuti, che hanno condotto una vita altamente riservata, arrivando quasi a recidere il legame che li univa alla famiglia d’origine. Questo non per conflittualità, ma semplicemente perché guidati dalla vocazione e ligi…
[Storia delle Cese n.53] da Osvaldo Cipollone L’accettazione del “contratto di fidanzamento” tra due giovani implicava quasi sempre la verifica della “róbba”, ossia della proprietà, delle terre e della dote. La dote era dunque il bene primario che la sposa riceveva dai genitori; una parte del patrimonio familiare, avuto come anticipo o come lascito definitivo.…
[Storia delle Cese n.52] da Ermanno Di Matteo “Ha fatto della sua vita come un ferro …”, così si legge nella lapide murata sulla tomba monumentale di Padre Valeriano Marchionni a Soavinandriana. Ordinato Sacerdote Trinitario nel 1925 insieme al fratello Padre Ignazio, dopo neanche un anno era partito Missionario in Madagascar approdando lì il 2…
[Storia delle Cese n.50] da Osvaldo Cipollone La morra è un gioco dalle origini antichissime. Possiamo ritrovarne traccia addirittura nell’antico Egitto: in una tomba di un alto dignitario di corte si vede chiaramente il defunto stendere il braccio con un numero, contrapposto ad un altro giocatore. Sebbene vi siano indizi dello stesso gioco anche tra…
[Storia delle Cese n.49] di Roberto Cipollone Anno del Signore 1509. Sullo scranno papale siede Giulio II, grande mecenate noto alle cronache come il “Papa terribile”. Sempre a Roma, nella canonica di San Lorenzo in Damaso, il più illustre umanista europeo, Erasmo da Rotterdam, va a visitare un professore universitario e latinista nato 68 anni…
[Storia delle Cese n.47] di Osvaldo e Roberto Cipollone Nel 1962 gli abitanti di Cese inviarono una petizione al Prefetto dell’Aquila, chiedendo che la frazione non fosse più amministrata dal Comune di Avezzano, bensì da quello di Scurcola. Gli stessi Cesensi si dichiaravano “stanchi dell’abbandono più completo” in cui si trovava il paese. L’istanza, sottoscritta…
[Storia delle Cese n.45] da testimonianze locali Quelli della mia generazione se le ricordano ancora, le scene e le urla straziate dei maiali che andavano al sacrificio. Con gli occhi di oggi le stesse scene ci apparirebbero crudeli e impietose, ma quelli erano i sistemi “naturali”, mutuati dai padri, che mescolavano nei rituali dell’uccisione le…
[Storia delle Cese n.44] da Osvaldo Cipollone Vincenzo Cipollone “de Papparéjjo” era nato il 9 novembre 1902. Nel 1993, alla veneranda età di 91 anni, è stato intervistato da Osvaldo Cipollone ed in quell’occasione ha condiviso con lui moltissimi dettagli della storia e delle tradizioni di Cese. E’ tuttavia sul tema del terremoto che il…
[Storia delle Cese n.43] da Italo Cipollone Fino al secondo dopoguerra, le condizioni economiche e le difficoltà nelle comunicazioni facevano di Cese una comunità “chiusa” ed i suoi abitanti “isolati genetici”. Moltissimi matrimoni avvenivano tra consanguinei realizzando quella che in biodemografia viene definita “linea pura” o “inincrociata”. Il matrimonio tra consanguinei è definito per “linea…
[Storia delle Cese n.42] da Osvaldo e Roberto Cipollone Anche Cese, nel suo piccolo, ha generato una propria “tregua di Natale”, il 24 dicembre del 1943, quasi trent’anni dopo la tregua più famosa del 1914 (all’inizio della prima guerra mondiale), raccontata magistralmente nel film del 2005 scritto e diretto da Christian Carion. A Cese, alla…
[Storia delle Cese n.40] di Luigi, Osvaldo e Roberto Cipollone Esistono diversi canti popolari dedicati a Cese o riconducibili al paese. Uno dei più antichi è quello che porta il titolo di “Cese belle”. Dello spartito musicale di questo brano non è giunta a noi traccia ed il testo evidenzia alcune forme non esattamente riconducibili…
[Storia delle Cese n.38] da Osvaldo Cipollone Solitamente era nella sera del 10, vigilia di San Martino, che il paese respirava un’aria insolita, ed i vicoli, le cantine e le abitazioni vivevano a pieno l’euforia del momento. La gente, come d’incanto, si rallegrava d’entusiasmo; anche il mosto, prossimo a diventare vino, sembrava impaziente. Profumi diversi…
[Storia delle Cese n.37] di Roberto Cipollone A Cese ancora oggi resistono diversi rituali legati al culto dei defunti, con particolare riguardo alla commemorazione del 2 novembre ed all’intero mese, considerato “jo méso dejji morti”. Tra le consuetudini scomparse si ricorda quella particolarissima secondo cui, nel giorno della commemorazione dei defunti, si portavano in chiesa…
[Storia delle Cese n.36] da Osvaldo Cipollone La “’ncioccata” rievoca una situazione del passato dal forte richiamo simbolico. Come facilmente intuibile, il termine deriva da “ciocco”, ossia grosso pezzo di legna da ardere, tradizionalmente legato alla sera di Natale, quando si utilizza(va) per riscaldare, assieme alla casa, anche il Bambinello. In un tempo in cui…
[Storia delle Cese n.34] da Osvaldo Cipollone Dopo il terremoto del 1915 ed in seguito alle due guerre mondiali, erano molte le famiglie di Cese che avevano perso uno o più componenti. Le vedove che avevano anche figli da mantenere spesso passavano a seconde nozze; non sono stati rari i casi in cui, risposandosi, abbiano…
[Storia delle Cese n.32] di Roberto Cipollone Le criticità avvertire ed affrontate dai cesensi nella propria vita quotidiana hanno tracce ormai secolari. Risalgono al 1917, in particolare, due reclami presentati dagli abitanti del paese in relazione alle difficoltà emerse soprattutto nel post-terremoto.Nel primo reclamo, inviato al Ministero dell’Interno, l’accento è posto sul tema della costruzione…
[Storia delle Cese n.31] da Roberto Cipollone e Mario Di Domenico Pietro Marso nacque a Cese in una data che deve collocarsi intorno al 30 Ottobre 1441, in base ad un obituario[1] attestante come data di morte il 30 Dicembre 1511[2]. Nell’epitaffio del Marso, voluto da suo nipote Ascanio ed anticamente conservato in San Lorenzo…
[Storia delle Cese n.28] da Giovanni Pagani, Mario Di Domenico, Osvaldo Cipollone Giovanni Pagani include nel suo “Luci di nostra gente: Avezzanesi illustri” la figura di Fra’ Bonaventura da Cese, vissuto nel XIII secolo. Le fonti storiche sul frate cesense sono però labili e non sempre concordi. Ecco quanto riporta Pagani. La tradizione vuole che…
[Storia delle Cese n.27] di Roberto Cipollone C’era una fibbia metallica in un terreno da poco arato nella campagna di Cese, in zona “Colle Streppìto”. Nei pressi, tegolame e pietre lavorate che riconducono con tutta probabilità alla presenza nell’area di un’antica villa romana. Ma quella fibbia metallica è davvero uno strano ritrovamento.Risulta infatti essere parte…
[Storia delle Cese n.26] da Roberto Cipollone, Italo Cipollone, Osvaldo Cipollone Fin dalla sua nascita come nazione indipendente, l’Argentina ha attuato una politica di reale incentivo all’immigrazione. Il grande flusso degli italiani ha avuto inizio intorno agli anni ’30 dell’800 ed è stato caratterizzato dall’arrivo di emigranti provenienti soprattutto dalle regioni del nord Italia. Tra…
[Storia delle Cese n.25] da Osvaldo Cipollone Agli inizi del ventesimo secolo il vestito della sposa non era necessariamente bianco, ma di sovente aveva tonalità pastello. Lo spreco non era ammissibile, dunque bisognava fare in modo che le donne potessero indossare il capo anche in altre occasioni importanti. Molte giovani chiedevano il vestito in prestito…
[Storia delle Cese n.24] da Fulvio D’Amore, Osvaldo Cipollone, Ermanno Grassi e Pino Coscetta Il fenomeno del banditismo/brigantaggio antispagnolo nacque agli inizi del 1500, si sviluppò rapidamente in tutto il Regno di Napoli e arrivò in Abruzzo verso la fine del secolo. Qui ebbe come capo incontrastato Marco Sciarra, detto “re della campagna”, il quale…
[Storia delle Cese n.22] di Roberto Cipollone La prima traccia sull’educazione scolastica a Cese risale al 1821, anno in cui per Regio Decreto risultano nominati maestri scolastici don Stefano Cosimati, don Livio Pace e don Giuseppe de Amicis. Dagli Atti dei sindaci del 1830 si legge infatti che “l’eletto di Cese Antonio Rosati ricorreva contro…
[Storia delle Cese n.21] da Osvaldo e Roberto Cipollone, Gianluca Tarquinio L’esistenza della banda musicale di Cese viene fatta risalire al 1889, sotto la guida del quarantenne Gabriele Di Marco di Capistrello; aveva un organico di 14 elementi (5 clarinetti, un basso, 2 piatti, 2 trombe, un trombone, 3 tamburi) e provava in un’aula della…
[Storia delle Cese n.17] da Osvaldo e Roberto Cipollone Padre Antonio Tchang era un francescano nato in Cina nel 1911. Allo scoppio della seconda guerra mondiale fu nominato cappellano di un campo di internamento e nel 1941 ricevette dalla Santa Sede l’incarico di assistente spirituale del campo di Isola del Gran Sasso, in provincia di…
[Storia delle Cese n.15] da Roberto Cipollone Dopo il 1860 il fenomeno del brigantaggio esplose anche nella Marsica e nell’aquilano, così come nel resto del Meridione, fomentato da motivi di chiara ostilità nei riguardi di un governo, quello unitario piemontese, che veniva visto come estraneo e ostile. Nella nostra zona, tuttavia, la matrice politica del…
[Storia delle Cese n.13] da Osvaldo e Roberto Cipollone Emidio Petracca, il futuro Padre Domenico, nasce a Cese il 27 marzo 1905 da Giovanni Petracca e Caterina Tucceri, al n. 30 di Via Isonzo (all’epoca “Via del Pozzo”). A quei tempi il battesimo veniva celebrato subito dopo la nascita, e così avviene anche per quel…
[Storia delle Cese n.11] da Osvaldo Cipollone (con il contributo di Michele Cipollone) Oltre al gioco delle bocce ed alla morra, gli uomini di Cese praticavano (e praticano) volentieri anche quello delle carte. Una caratteristica del tutto particolare risiedeva nel fatto che al termine di ogni partita si svolgeva la “primiera” a cui seguiva la…
[Storia delle Cese n.7] da Italo Cipollone Tredici famiglie, avendo abitato a Cese almeno dal 1600, o comunque da molti più anni rispetto alle altre, le definisco autoctone. I Bartolucci sono a Cese da moltissimo tempo, probabilmente dalla fine del 1500. Una presenza che si è andata però via via riducendo: all’inizio del 1800 era…
[Storia delle Cese n.5] da Osvaldo Cipollone In passato i Piani Palentini erano trapuntati di piantagioni di canapa che andavano dal verde al dorato, a seconda delle stagioni. Erano concentrate, per lo più, nei campi confinanti con il fiume Imele, in quelli adiacenti al torrente Rafia e nelle zone denominate “Canapine” (il nome di queste…
[Storia delle Cese n.4] da Roberto Cipollone Il sogno americano, come gli altri sogni che tanti Italiani hanno fatto in Argentina, in Brasile, in tutto il mondo, nasceva dalla voglia e necessità di cambiare la propria esistenza, lasciare gli stenti, la miseria, le difficoltà del vivere quotidiano per cercare un’altra strada. Dura, tortuosa, a volte…
Andrea De Litio Antinori Arte canapa Cese cese dei marsi Chiesa civiltà rurale Cognomi colonna coltivazione contea di tagliacozzo Corsignani Cosimati Di Pietro ellis island emigrazione Equi Famiglie Febonio festeggiamenti popolari fidanzamento filatura Genealogia Giochi guerra Madonna di Cese Marsi Matrimonio medioevo Natale Nazario Sauro neve Nome orsini piani palentini Pietro Marso Quartieri reclamo sacerdote scuole Terremoto tessitura Toponomastica Tradizioni