[Storia delle Cese n.81] di Roberto e Osvaldo Cipollone Il freddo mese di gennaio ospita, lontano ma non troppo dall’Epifania, le ricorrenze dedicate a due Santi che nella devozione locale hanno ruoli molto differenti, ma detengono una propria particolare rilevanza. Una rima popolare ancora in vita, d’altra parte, recita “Dice Pasqua Bbbufanìa: Tutte le fésti…
[Storia delle Cese n.71] di Roberto Cipollone In tempi recenti si è riacceso il dibattito su un tema mai del tutto definito: Cese è stata sede della diocesi dei Marsi o, più semplicemente, uno dei luoghi di dimora dei vescovi marsicani? A riaccendere il dibattito ha contribuito il rinnovato interesse attorno alla famiglia dei Vescovi…
[Storia delle Cese n.67] di Roberto Cipollone Attualmente, come noto, la tavola della Madonna delle Cese fa ritorno in paese soltanto in concomitanza delle feste patronali, per essere venerata dai fedeli e portata in solenne processione nel giorno di domenica. Non esistono testimonianze visive di processioni con la presenza dell’Icona antecedenti agli anni ’30, mentre…
[Storia delle Cese n.63] da Mario Di Domenico Nella toponomastica di Cese antecedente il terremoto del 1915 figura una stradina con un nome particolare: Via Castello, corrispondente alle attuali Via Leopardi e Via Manzoni, nei pressi della chiesa. In paese, però, non ci sono mai stati manieri o fortezze, dunque quel “castello” non può essere…
[Storia delle Cese n.60] da Osvaldo Cipollone Come alcuni sapranno, tra gli stendardi appartenenti alla chiesa di Cese ce n’è uno dedicato alla SS.ma Trinità che da tempo non risultava più utilizzabile a causa del deterioramento dei tessuti. Da una foto d’epoca, risalente a circa un secolo fa, emergono chiaramente le condizioni del drappo che…
[Storia delle Cese n.49] di Roberto Cipollone Anno del Signore 1509. Sullo scranno papale siede Giulio II, grande mecenate noto alle cronache come il “Papa terribile”. Sempre a Roma, nella canonica di San Lorenzo in Damaso, il più illustre umanista europeo, Erasmo da Rotterdam, va a visitare un professore universitario e latinista nato 68 anni…
[Storia delle Cese n.41] da Osvaldo Cipollone e Mario Di Domenico Attualmente Cese ha tre chiese, ma in passato ne esisteva certamente una quarta, dedicata a Santa Lucia, che sorgeva all’inizio del paese giungendo da Cappelle, come scrive Osvaldo Cipollone in “Orme di un borgo”. “A Cese, oltre alle tre chiese attuali, ne esisteva un’altra…
[Storia delle Cese n.35] da Simonetta Ciranna, Patrizia Montuori La ricostruzione post-sisma del 1915 fu certamente complessa e incontrò diverse difficoltà progettuali e realizzative. Molti edifici di culto, in particolare, dovettero essere ricostruiti ex-novo, spesso secondo un stesso modello replicato in diverse varianti a seconda del pregio e dei costi di realizzazione. In tale contesto…
[Storia delle Cese n.31] da Roberto Cipollone e Mario Di Domenico Pietro Marso nacque a Cese in una data che deve collocarsi intorno al 30 Ottobre 1441, in base ad un obituario[1] attestante come data di morte il 30 Dicembre 1511[2]. Nell’epitaffio del Marso, voluto da suo nipote Ascanio ed anticamente conservato in San Lorenzo…
[Storia delle Cese n.29] da Mario Di Domenico Alcuni “tesori” si sono fortunatamente salvati dalla distruzione dell’antica chiesa di Cese nel terremoto del 13 gennaio 1915. Il più noto e prestigioso è senza dubbio la tavola della Madonna delle Cese di Andrea Di Litio, ma in paese ci sono ancora oggi altre testimonianze artistiche poco…
[Storia delle Cese n.21] da Osvaldo e Roberto Cipollone, Gianluca Tarquinio L’esistenza della banda musicale di Cese viene fatta risalire al 1889, sotto la guida del quarantenne Gabriele Di Marco di Capistrello; aveva un organico di 14 elementi (5 clarinetti, un basso, 2 piatti, 2 trombe, un trombone, 3 tamburi) e provava in un’aula della…
[Storia delle Cese n.19] da Mario Di Domenico, Hubert Devijver e Frank Van Wonterghem Il simbolismo funerario nei monumenti sepolcrali è una costante dello spirito religioso di tutte le genti, in particolar modo di quelle antiche. Per la gente comune e di medio rango, la stele si componeva solitamente del solo testo rituale riproducente i…
[Storia delle Cese n.12] da Mario Di Domenico Il maggiore tempio religioso della comunità cesense fu eretto, ad opera del monachesimo benedettino, sulle rovine abbandonate di una villa coloniale romana. Il Vescovo Didaco Petra la descriveva così a seguito della sua visita pastorale del 19-20 maggio 1671: “La chiesa era di una sola navata ed…
[Storia delle Cese n.2] da Antonella Saragosa Est apté ornata, et in ara maiori, in qua Sacrata Deiparae Venerabilis Imago collocatur, così Muzio Febonio, nel 1678, dà notizia della presenza di questa straordinaria raffigurazione della Madonna: collocata sull’altare maggiore della Chiesa di Santa Maria di Cese, in evidente posizione privilegiata, per accogliere fedeli e devoti…
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