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L’antico stendardo della SS.ma Trinità ed il suo restauro

[Storia delle Cese n.60]
da Osvaldo Cipollone

Come alcuni sapranno, tra gli stendardi appartenenti alla chiesa di Cese ce n’è uno dedicato alla SS.ma Trinità che da tempo non risultava più utilizzabile a causa del deterioramento dei tessuti. Da una foto d’epoca, risalente a circa un secolo fa, emergono chiaramente le condizioni del drappo che al tempo veniva portato in processione. La foto riguarda fedeli in fila che si recano alla Madonna delle Grazie portando statue e immagini sacre, e persino nel fotogramma si nota la vetustà dello stendardo, con diverse pieghe della stoffa, raggrinzita e consunta. Il periodo storico è stato individuato osservando le persone e i costumi delle confraternite di appartenenza, quelle cioè della Madonna e del SS.mo Sacramento, per gli uomini, e quella delle “Figlie di Marie” per le donne. All’epoca potevano far parte di quest’ultima associazione femminile soltanto le “vergini”, cioè ragazze non ancora sposate, per cui, in base all’anno di nozze due consorelle ben riconoscibili, si evince che la foto risale alla metà degli anni ’20. Da queste osservazioni si può dedurre che lo stendardo della SS.ma Trinità in questione risale al secolo precedente, il XIX. Come già anticipato, già ad inizio ‘900 si presentava in “precarie condizioni di salute”. Durante il recente restauro, durato più di due anni, si è potuto verificare che il prezioso reperto, accantonato per anni nei locali parrocchiali, era pieno di umidità, polvere e strappi. Aprendolo sono apparsi i ricami sfilacciati, la fodera e la stoffa lacere e rosicchiate dai topi. Da alcune toppe cucite sul retro si è potuto evincere anche che lo stesso stendardo aveva subito un precedente restauro, verosimilmente dopo l’arrivo delle suore a Cese (avvenuto nel 1954). Come molti lettori sapranno, le religiose, oltre a curare l’istruzione dell’asilo infantile, insegnavano anche l’arte del ricamo alle giovinette del posto, le quali seguivano con interesse e passione i consigli e i segreti dell’esperta docente, suor Vita, nel laboratorio aperto all’interno dei locali stessi.

Qualche ex allieva del tempo, nel riconoscere lo stendardo, ha riferito che all’epoca si lavorò anche al restauro del prezioso manufatto. Non si conosce il motivo del suo accantonamento, ma si sa di sicuro che esso venne sostituito da quello in uso attualmente in quanto meno ingombrante e più leggero. Questa decisione, purtroppo, non lo ha preservato dai problemi connessi con gli anni e l’inopportuno stato di conservazione. Ad ogni modo, chi si è accollato l’impegno dell’attuale restauro (operato durante gli anni di pandemia) lo ha fatto disinteressatamente, con pazienza e dedizione, assumendosi ogni onere. Ora che è tornato alla vista dei fedeli, si può notare che nello stendardo non è rappresentata la terza persona dello Spirito Santo, ma la colomba, e che la scritta è in lingua latina. Il vessillo è dunque uno dei pochi reperti d’arte sacra della parrocchia di Cese (insieme ad altri di cui conosciamo valore e datazione) sopravvissuto al terremoto del 1915. Sarebbe pertanto il caso di trovargli un’opportuna collocazione con relativa protezione, affinché non vengano vanificati gli sforzi del recente recupero e ne venga tutelata l’integrità, al pari della devozione che lega i parrocchiani alla SS.ma Trinità.

(In foto: dettagli delle condizioni pre-restauro; lo stendardo restaurato)

Integrazione: da alcuni registri trovati nell’archivio diocesano di Avezzano, lo stendardo della SS.ma Trinità compare tra i benefici della parrocchia di Cese assieme a quelli del Sacro cuore di Gesù, della Visitazione della Beata Vergine, della Madonna delle Grazie e delle Figlie di Maria sia nell’inventario del 1° dicembre 1929, redatto da Don Vittorio Braccioni, sia in quello del 1° luglio 1947, redatto da Don Angelo Leonetti. Esiste anche un inventario del 23 settembre 1915 in cui non viene elencato nessuno degli stendardi su menzionati, ma trattandosi di una relazione immediatamente successiva al terremoto del 13 gennaio, è facilmente ipotizzabile che l’elenco sia parziale, anche perché le macerie della chiesa distrutta sarebbero state rimosse solo dopo alcuni anni. Inoltre dagli inventari successivi risulta che in parrocchia era presente un armadio dedicato esclusivamente alla conservazione degli stendardi, circostanza che farebbe pensare ad una realizzazione antecedente il terremoto del 1915.

<Tratto da un articolo originale pubblicato anche su “La Voce delle Cese” numero 189 (2022)>


Una replica a “L’antico stendardo della SS.ma Trinità ed il suo restauro”

  1. Per completare l’informazione relativa al restauro del prezioso e storico stendardo,occorre precisare che già dal 2005 la allora neo-costituita Confraternita della Santissima Trinità si è adoperata per renderlo possibile.
    Allo scopo sono stati contattati vari esperti del settore: dalle suore di Clausura di Tagliacozzo ai professionisti di via dei Coronari. Le risposte sono state disarmanti: “impossibile” “stoffa troppo deteriorata” ” ci vogliono 6.000 €”,
    Parafrasando il preconio della Veglia Pasquale, possiamo dire “felice pandemia” che ha consentito tale restauro.
    Non finiremo mai di ringraziare chi, a proprie spese, ha effettuato il paziente, lungo e costoso lavoro.
    Facciamo nostro l’auspicio di trovare a questo e agli altri “tesori” parrocchiali un’opportuna collocazione.

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